Per il personale tecnico chimico con conoscenze in chimica e ingegneria chimica, l’aspetto più impegnativo dell’apprendimento della tecnologia di separazione dell’aria risiede nella comprensione della capacità di raffreddamento, del bilancio della capacità di raffreddamento e della refrigerazione. Il calore è un concetto fondamentale nella termodinamica chimica e il bilancio termico è una conoscenza cruciale che deve essere padroneggiata per comprendere la termodinamica. Tuttavia, il concetto di quantità di freddo risulta difficile da comprendere poiché non sembra esserci una definizione accurata disponibile nei libri di testo sulla separazione criogenica dell’aria. Questo ostacolo ha ostacolato i miei progressi nella comprensione della separazione criogenica dell’aria poiché non riuscivo a comprendere appieno il concetto di capacità fredda. Di conseguenza, ho dovuto iniziare studiando ripetutamente il bilancio della capacità fredda all’interno del libro di testo sulla separazione criogenica dell’aria e sui calcoli della potenza; tuttavia non sono ancora riusciti a trovare alcuna menzione o spiegazione della capacità fredda stessa. Sono stati invece forniti solo i valori di entalpia insieme a varie operazioni matematiche come addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione relative ai calcoli del lavoro. All’improvviso mi sono reso conto che questo cosiddetto “bilancio della capacità di freddo” si riferiva in realtà al bilancio di calore, anche se in una sua forma specializzata. Cosa lo rende speciale? Ebbene, per la sua esistenza necessita di una produzione liquida; senza uscita di liquido, un sistema sbilanciato non può mantenere la propria capacità di raffreddamento (cioè capacità di raffreddamento). Con questa consapevolezza si è capito che non esiste alcun riferimento diretto o traccia di “quantità di freddo” nel contesto del raggiungimento dell’equilibrio attraverso il bilanciamento delle capacità di raffreddamento (cioè mantenendo una produzione di liquido sufficiente). Sorge allora la domanda: come possiamo fornire una definizione precisa di “quantità fredda”?
Per il personale tecnico chimico con conoscenze in chimica e ingegneria chimica, l’aspetto più impegnativo dell’apprendimento della tecnologia di separazione dell’aria risiede nella comprensione della capacità di raffreddamento, del bilancio della capacità di raffreddamento e della refrigerazione. Il calore è un concetto fondamentale nella termodinamica chimica e il bilancio termico è una conoscenza cruciale che deve essere padroneggiata per comprendere la termodinamica. Tuttavia, il concetto di quantità di freddo risulta difficile da comprendere poiché non sembra esserci una definizione accurata disponibile nei libri di testo sulla separazione criogenica dell’aria. Questo ostacolo ha ostacolato i miei progressi nella comprensione della separazione criogenica dell’aria poiché non riuscivo a comprendere appieno il concetto di capacità fredda. Di conseguenza, ho dovuto iniziare studiando ripetutamente il bilancio della capacità fredda all’interno del libro di testo sulla separazione criogenica dell’aria e sui calcoli della potenza; tuttavia non sono ancora riusciti a trovare alcuna menzione o spiegazione della capacità fredda stessa. Sono stati invece forniti solo i valori di entalpia insieme a varie operazioni matematiche come addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione relative ai calcoli del lavoro. All’improvviso mi sono reso conto che questo cosiddetto “bilancio della capacità di freddo” si riferiva in realtà al bilancio di calore, anche se in una sua forma specializzata. Cosa lo rende speciale? Ebbene, per la sua esistenza necessita di una produzione liquida; senza uscita di liquido, un sistema sbilanciato non può mantenere la propria capacità di raffreddamento (cioè capacità di raffreddamento). Con questa consapevolezza si è capito che non esiste alcun riferimento diretto o traccia di “quantità di freddo” nel contesto del raggiungimento dell’equilibrio attraverso il bilanciamento delle capacità di raffreddamento (cioè mantenendo una produzione di liquido sufficiente). Sorge allora la domanda: come possiamo fornire una definizione precisa di “quantità fredda”?